— Teatro Massimo

A Palermo il più grande teatro lirico d’Italia. Un omaggio all’arte e alla musica

Il maestoso palcoscenico della lirica nazionale e internazionale nel centro di Palermo

Il Teatro Massimo Vittorio Emanuele è uno dei principali edifici monumentali della città di Palermo, conosciuto per la sua imponente ed eclettica bellezza, ma soprattutto per essere il teatro lirico più grande d’Italia e il terzo d’Europa per estensione, dopo l'Opéra National di Parigi e la Staatsoper di Vienna.
Chiunque desideri soggiornare nei pressi di questo affascinante luogo troverà nel Palermo Gallery Art & Suites la sistemazione ideale, perché in pieno centro storico e a soli 10 minuti a piedi dal Teatro Massimo e da piazza Giuseppe Verdi.
Insieme al Politeama, questo teatro offre ai turisti una suggestiva passeggiata tra due dei più incantevoli luoghi del centro di Palermo, due grandi opere d’architettura nate in epoca ottocentesca. Basta percorrere via Ruggero Settimo per spostarsi da piazza Castelnuovo a piazza Verdi e viceversa in pochi minuti.
Appena arrivati su via Mariano Stabile, la vista si perde sulla piazza e sulle sei imponenti colonne corinzie che celano il pronao antistante l’ingresso. La lunga scalinata che conduce all’interno è valorizzata dalla presenza dei due grandi e possenti leoni in bronzo. Il primo, scolpito dal Maestro Benedetto Civiletti, rappresenta la Tragedia mentre il secondo la Lirica, opera di Mario Rutelli, già autore della Quadriga bronzea che sovrasta l’Arco di Trionfo del Politeama

Al fascino dell’arte e della ricerca alla base del progetto del Massimo, si aggiunge il fascino del mistero e delle leggende che accompagnano la storia di questo teatro. Una di queste è legata proprio alla sua nascita.
Prima della sua costruzione, infatti, sul suolo su cui oggi si erge maestoso il teatro Massimo sorgevano la Chiesa delle Stimmate e il Monastero di San Giuliano. Secondo la leggenda, la demolizione degli edifici religiosi portò alla profanazione della tomba di una suora, detta “la monachella”. Si dice che lo spirito della suora vaghi ancora oggi per il teatro e che lo si possa scorgere sul palcoscenico, nei sotterranei o dietro le quinte del palco.
Inoltre nella Sala pompeiana, un tempo riservata ai soli uomini, si verifica un particolare e suggestivo effetto di “risonanza”. Basta posizionarsi al centro della sala per sentire la propria voce amplificata a dismisura. In realtà, questo particolare avvenimento è scaturito dalla leggera asimmetria della sala, che permette a chi sta al centro di percepire una diversa intensità della propria voce. Voce che, al di fuori della camera, diventa quasi impercettibile.
Il teatro Massimo è senza dubbio uno degli edifici monumentali più ricchi e rappresentativi dell’epoca tardo-romantica in Sicilia e nel mondo.

— L'arte rinnova i popoli e ne rivela la vita...

La facciata evoca i maestosi templi greco-romani e, sul frontone della stessa, non si può fare a meno di notare il fregio con l’epigrafe: "L'arte rinnova i popoli e ne rivela la vita. Vano delle scene il diletto ove non miri a preparar l'avvenire", un chiaro invito a custodire e a preservare l’arte ma di cui, ancora oggi, l’autore rimane un mistero irrisolto.
Al di sopra di tutto, si erge il caratteristico tetto corinzio su cui poggia la grande cupola ellissoidale del teatro, con un diametro di quasi trenta metri, realizzata con una struttura metallica ricoperta da squame in bronzo.
Il teatro Massimo, la cui realizzazione venne affidata dapprima all’architetto Giovan Battista Filippo Basile e poi, alla sua morte, al figlio Ernesto, sorprende gli spettatori anche e soprattutto all’interno con i suoi cinque palchi e il meraviglioso soffitto affrescato.
Tanti furono i pittori che impreziosirono il teatro, a partire dal soffitto “a ruota” che sovrasta la Sala degli spettacoli: una combinazione tra arte e avanguardia, con i suoi “undici petali” che si aprono verso l’alto permettendo all’aria calda di uscire e creando un perfetto sistema di ventilazione.
Su ogni elemento sono rappresentate undici autentiche opere di pittura su tela che raffigurano soggetti diversi, mentre al centro è raffigurato il dodicesimo elemento: il Trionfo della Musica. Il numero “dodici” rappresenta il concetto di completezza, di pienezza, di armonia ed equilibrio.
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